Fabio Casulli photographer


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Fotocamere bridge e mirrorless

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Fotocamere bridge e mirrorless.
Forse la pellicola aveva in se la capacità di infondere senso reverenziale. Forse molti la vedevano come un oggetto misterioso, e l'alchimia che portava da essa alla stampa, qualcosa da riservare ai maghi. Forse il sensore sembra più facile. Fatto sta che con gli anni la diffusione di sensori si è moltiplicata. Oggi fanno foto anche i telefoni... Il risultato di tutto questo è che molte più persone si dedicano alla fotografia, dunque le case costruttrici di apparecchi fotografici si sono gettate con fantasia crescente a inventare tipi di macchine, per intercettare fette sempre crescenti di mercato. Bridge e mirroless vengono da questa storia.
Iniziamo dalle bridge. Sono chiamate così perché pensate come ponte tra reflex e compatte. Hanno un corpo macchina paragonabile a una piccola reflex, ma l'ottica è fissa. Di solito si tratta di ottiche molto spinte, zoom con notevoli estensioni. In genere hanno un piccolo flash incorporato, molti programmi automatici e impostazioni manuali. I loro punti di forza stanno nel prezzo, inferiore a quello delle reflex, nella possibilità di usare impostazioni manuali, e in un impugnatura migliore che nelle compatte. Rispetto a queste ultime sono più costose, ma lo zoom ha davvero un'escursione impossibile per le piccole fotocamere. La debolezza sta in quello che per acluni è un opunto di forza. Tutte queste caratteristiche stanno in un copro più pesante delle compatte e meno performante delle reflex. Per alcuni stare a metà strada tra comodità e qualità è un pregio, per altri è un difetto.
Per chi scrive è un difetto, e per questo mi accingo a parlare delle mirrorless con più interesse. Il nome significa "senza specchio". Come le compatte sono prive infatti dello specchio che caratterizza le reflex. Perché allora non chiamarle supercompatte? Perché sono macchine che guardano al fotoamatore evoluto e al professionista, a chi sta usando, o intende usare, delle reflex, è abituato, o desidera, la loro versatilità e qualità, ma non il loro peso. In effetti sono leggere e piccole quasi come delle compatte, ma hanno la possibilità di cambiare gli obiettivi, spesso di qualità, e i sensori delle reflex, che, essendo di maggiori dimensioni, offrono una qualità di immagine superiore. Anche gestione ed elettronica guarda più alle reflex che non alle compatte. I prezzi, paragonabili alle stesse reflex, sono indicativi del cliente al quale guardano: quello che in un corpo macchina leggero e compatto vuole la qualità e la versatilità delle reflex. Il numero di marchi che entrano nel segmento è in aumento, e ciascuno con sempre maggiore impegno. Non è un caso. Il successo ha i suoi motivi. Personalmente ritengo, come per le reflex, che i marchi che stanno offrendo i prodotti più interessanti siano: Sony, con l'ottima Nex, Pentax, che usa lo stesso innesto delle reflex, Olympus, che sta investendo molto sul settore, e Fuji, in quest'ultimo caso con prodotti di qualità davvero alta, professionale. Anche Nikon e Canon sono presenti, ma timidamente.


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